martedì 31 maggio 2011

PSICOLOGIA e FEDE: Depressione post partum, un flagello anche per gli uomini | www.1b1s.org

Tutti hanno sentito parlare di depressione post-partum e tutti sanno che è un pericolo concreto per ogni mamma, ma pochi sanno che ogni anno centinaia di migliaia di uomini soffrono di questa insidiosa patologia. Il settimanale Newsweek dedica alla questione un interessante reportage.
 
Si stima addirittura che quasi 1 neo-papà su 4 sia a rischio depressione, quasi la stessa percentuale riscontrata nelle donne. Quali sono gli uomini più a rischio? Quelli che hanno una storia di depressione alle spalle o quelli che hanno un rapporto molto viscerale ed esclusivo con la partner. Anche trovarsi senza supporto a gestire la paternità o avere grossi problemi economici può essere una causa scatenante, e non bisogna dimenticare gli sbalzi ormonali che coinvolgono anche il maschio con la paternità (per motivi evolutivi, si ritiene, il testosterone in questo periodo cala per evitare che il neo-papà vada a cercare una nuova famiglia e badi alla sua), ma il pericolo maggiore è la depressione post-partum della partner. Infatti ben metà dei partner di donne con depressione post-partum è a sua volta depresso.
 
Spiega Will Courtenay, psicoterapeuta di chiara fama con base a Berkeley, California: “Se pensiamo a un uomo depresso, abbiamo in mente lacrime e tristezza. Invece i segni della depressione post-partum maschile sono altri: lavorare 60 ore a settimana, essere più aggressivi del solito, bere un paio di birre in più, sgattaiolare fuori dall’ufficio per farsi una scappatella e poi correre a casa da moglie e figli”.
 
Fonte: Gillham C. Understanding male post-partum depression. Newsweek 12/04/2009.
Fonti: http://it.health.yahoo.net/web/guest/old/-/asset_publisher/jL7W/content/id/16_I25098 - immagine tratta dalla rete

giovedì 26 maggio 2011

L'amore: un analgesico naturale

L'amore: un analgesico naturale
(Leggilo su 1b1s.org)
 a cura di Chiara Sala
Innamorarsi perdutamente può aiutare a lenire le sofferenze fisiche. A dimostrarlo è stata una ricerca apparsa sull’autorevole rivista PloS One, secondo la quale il potenziale effetto analgesico dell’innamoramento potrebbe aprire nuove prospettive alla cura del dolore fisico.
Secondo quanto sottolineano i ricercatori della Stanford University, l’amore romantico avrebbe l’effetto di attivare i sistemi cerebrali di ricompensa, gli stessi che risultano implicati nella dipendenza da alcune sostanze stupefacenti. L’amore come una droga, quindi, capace di lenire la sofferenza e aprire una possibile nuova strada allo sviluppo di trattamenti contro il dolore fisico, come sottolineato dall’autore dello studio Sean Mackey.
Nello studio, i ricercatori hanno mostrato a 7 ragazzi e 8 ragazze perdutamente innamorati la foto della persona amata, mentre veniva provocato loro uno stimolo doloroso a livello della mano. In seguito, ai giovani era chiesto di nominare una serie di sport che non richiedevano l’uso della palla, in modo da generare distrazione, mentre veniva procurato loro lo stesso stimolo doloroso.
“Con nostra piacevole sorpresa, sia l’amore sia la distrazione riducevano il dolore allo stesso modo”, afferma Sean Mackey. Tuttavia, le due strategie favorivano un’attività cerebrale completamente differente, come evidenziato dalla risonanza magnetica effettuata sui partecipanti durante l’esperimento. Nel caso dell’amore, infatti, venivano coinvolti i sistemi della ricompensa situati nell’area più primitiva del cervello, mentre la distrazione implicava l’utilizzo di aree cerebrali molto più evolute. “Questo fornisce una buona valutazione del fatto che, nei pazienti con dolore cronico, essere innamorati in una relazione potrebbe procurare un effetto analgesico”, conclude Sean Mackey.
Fonte: Younger J et al. Viewing Pictures of a Romantic Partner Reduces Experimental Pain: Involvement of Neural Reward Systems. PLoS ONE 2010; DOI: 10.1371/journal.pone.0013309

http://it.health.yahoo.net/


mercoledì 18 maggio 2011

Didaché - il libro più antico del mondo cristiano dopo la Sacra Bibbia








La Didaché o Dottrina dei dodici apostoli è un testo cristiano di autore sconosciuto, rinvenuto nel 1873 in un manoscritto gerosolimitano, il Codex Hierosolymitanus. Probabilmente scritto in Siria nel I secolo, il testo sarebbe contemporaneo ai libri del Nuovo Testamento.

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martedì 10 maggio 2011

260 Giorni di Vangelo

10.05.2011 - 2° Giorno
Matteo Capitolo
1 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2 e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». 3 All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. ...


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lunedì 9 maggio 2011

Legrottaglie: "Nel calcio non c'è posto per la fede" - di Massimiliano Nerozzi

TORINO - «Manca il coraggio di dire quello che si pensa, è più comodo essere uguali agli altri per non essere presi in giro»; Legrottaglie, il calciatore evangelico, si racconta nel suo secondo libro «Cento volte tanto - con la fede vivo meglio» ...

2012? Non è mica la fine del mondo! di Gianluca Biccini a Guy Consolmagno

Faremo la stessa fine dei dinosauri? Forse sì. Ma tranquilli, non nel 2012. Perciò nessun credito a "improbabili pronostici" o "previsioni" del futuro già stigmatizzati da Benedetto XVI. La rassicurazione arriva da fratel Guy Consolmagno, astronomo della Specola Vaticana, che di transiti celesti se ne intende, eccome. Il viso incorniciato da capelli e barba d'altri tempi, questo gesuita ...

15 Maggio 2011 - ...io sono la porta delle pecore ...se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo

...Nessun altro, all' infuori di Cristo, ha pagato il prezzo della nostra libertà e della nostra salvezza, è lui, dunque l'unico pastore, che possa dirsi "buono", l'unico che non ha fatto discriminazioni tra uomo e uomo, ma tutti, indistintamente, ha chiamato alla sua sequela, perché ogni uomo viva in pienezza di comunione...